venerdì 1 maggio 2020

CREATIVITA' E IMMAGINAZIONE

Un'errore comune


 Si fa spesso una gran confusione intorno a questi concetti. 

Le parole sono importanti perché dietro di esse ci sono immagini, suoni, sensazioni e costruzioni di senso. Heidegger diceva che nessuna cosa esiste se non c’è la sua parola, questo vuol dire che ogni parola esprime qualcosa di unico: se per descrivere una persona hai solo due aggettivi, bello e brutto, capace ed inetto, gli esseri umani saranno sempre di due specie soltanto. 

Questo vuol dire che noi conosciamo sempre e solo ciò che sappiamo, troviamo sempre e solo ciò che cerchiamo. Sembra un concetto ingannevole ma pensaci un po’: nessuno scopre qualcosa che non conosce e che non sa a cosa possa servire. Non si scopre l’antidoto al vaiolo se non lo si cerca, non si inventa l’automobile se non se ne ha già una immagine mentale e siccome tutto ciò che conosciamo lo conosciamo in virtù del linguaggio, ne deduciamo che le parole hanno un senso in più rispetto a quello che comunemente crediamo. 

Facciamo comunemente confusione, e li crediamo sinonimi, sui due termini Creatività ed Immaginazione. L’immaginazione è la capacità di visualizzare qualcosa nella propria mente, nel proprio schermo interiore, proprio come accade per una telecamera o una fotocamera. Attraverso la capacità immaginativa noi produciamo dentro di noi delle scene, delle figurazioni, ed esse prendono forma, colore, suono e tutti gli attributi della realtà fisica intorno a noi, che sono definiti ”sottomodalità”. Forse non tutti ci hanno fatto caso ma noi pensiamo così. 



Noi ci rappresentiamo le cose e gli avvenimenti sotto forma di immagini: quando si pensa al tempo, al passato, presente e futuro della nostra vita, alcuni vedono se stessi al centro di una linea che si prolunga davanti e dietro di sé, altri vedono se stessi al centro di un percorso che è invece in direzione destra-sinistra di sé, generalmente il passato è a sinistra ed il futuro a destra. 



Questa è l’immaginazione, cioè una speciale attività rappresentativa della mente capace di generare immagini. La creatività invece è “capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze” è l’abilità di proporre soluzioni nuove, idee nuove, oggetti nuovi. Il senso del termine Immaginazione è infatti un sostantivo, “immagine” e la sua etimologia è “configurare immagini nella propria mente”, il senso di Creatività invece non è nel sostantivo “creazione”, ma è nel verbo “creare”. 

Quando si crea e si inventa si è lontani dalle parole e dal linguaggio e si entra nella dimensione del “SENSO”. Nella creatività è quasi implicito il movimento, l’atto, il gesto, l’azione. I due termini hanno quindi due significati diversi. 
Renderli sinonimi non produce buoni risultati perché come scrive Anthony Robbins: “le parole sono il mezzo principale per interpretare e tradurre la realtà esterna ed interna ed usarne una piuttosto che un’altra cambia automaticamente le sensazioni prodotte nel nostro sistema nervoso, modificando di conseguenza, altrettanto automaticamente, la biochimica del nostro cervello” 


Poiché l’atto creativo si genera senza parole, senza linguaggio, semplicemente con una rappresentazione “sinestesica”, non verbale, è estremamente importante non affidare a parole sbagliate un compito delicato. 

Se tu hai in mente la parola immaginazione, confondendola con creatività, è molto probabile che il tuo subconscio vada a cercare “IMMAGINI”, cioè il profondo senso che sta dietro a quella parola e siccome noi occidentali pensiamo le immagini utilizzando il linguaggio, il processo creativo si anestetizza e si sterilizza. 

Ecco perché per molti il territorio della creatività è un luogo lontanissimo, perché il linguaggio delimita, separa, circoscrive le cose ed i sentimenti fra loro, ma questo è proprio l’opposto di ciò che è l’atto creativo.


È la creatività a servirsi dell’immaginazione, che rimane una fedele ed umile serva.


Buona visione creativa


I libri

                   

mercoledì 1 gennaio 2020


IL MOVIMENTO DELL’ENERGIA


All'interno di ogni essere umano giace una fonte energetica potente che normalmente è diretta verso l'esterno. L'uomo è un'animale sociale e tutto ciò che compie lo compie in relazione con gli altri, attraverso gli altri, per gli altri.
Questa spinta si concretizza nella manifestazione della propria individualità, nella spinta creativa, negli affetti, nella comunicazione, nel fare e nel costruire. 
Anche la semplicità di rendersi utili agli altri, alla propria famiglia o prestare un'attività lavorativa.
Quando tutto questo funziona, il flusso energetico è regolare si dirige verso l'esterno e si concretizza in una personalità sana.
Quando l'armonia di questo movimento si corrompe, quando manca il senso a tutto ciò che un essere umano compie, quando mancano le sensazioni le emozioni e gli scopi, che dirigono e danno forma all'energia, essa si dirige verso l'interno e genera disagio, tensione e malattia.
Questo è il motivo per il quale l'arte e la creatività in tutte le loro forme, dalla gastronomia alla danza, dalla musica alla gestualità corporea, hanno potere terapeutico, hanno un potentissimo potere di guarigione, perché consentono a quell'energia sopita ed introversa di invertire il suo percorso verso l'esterno e così riequilibrare il flusso energetico.



La creatività, la piena espressione di sé è una potente medicina. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la creatività favorisce il benessere, “a dispetto di un antico pregiudizio culturale che la associava invece al disturbo mentale e al disadattamento sociale, esemplificato dall'adagio che accomunava il genio alla sregolatezza.”







Ciò che accade quando siamo in situazioni di disagio, quando siamo impossibilitati ad esprimerci è che dirottiamo tutta l'energia interiore dentro di noi.
Questo induce il nostro corpo ed i nostri pensieri ad un corto circuito percettivo, emotivo e sensoriale. Prima che psicologico e mentale il problema è energetico. Il pensiero determina la postura e le sensazioni, quando abbiamo pensieri depressi il corpo assume una fisionomia cadente e così avviene per tutti gli stati d'animo che possiamo provare. Nel caso della depressione e dell'ansia erroneamente da quanto abbiamo creduto finora il problema è inverso, noi siamo costantemente attenti a quello che accade nel nostro corpo e questo immediatamente si riflette sui nostri pensieri. Ho prova certa di tutto questo sperimentato negli esercizi artistici ed espressivi.
Quando ci esprimiamo, quando scagliamo dei colori su una tela -immaginate di prendere un barattolo di colore rosso vivo, di prendere il colore con le mani e schiacciarlo sulla tela- stiamo di fatto invertendo il sistema energetico stiamo dirigendo la nostra energia interiore verso l'esterno e questo è sempre fonte di piacere. La violenza che molti esercitano sul mondo esterno distruggendo qualsiasi cosa gli capiti intorno è un tentativo inconscio e maldestro di attuare quello che sto dicendo. La persona violenta ha accumulato talmente tanta energia dentro di sé che non può più trattenerla e quindi la proietta verso l'esterno. Quando siamo in ansia apparentemente sono i nostri pensieri ad essere la causa del malessere corporeo in realtà noi facciamo una distinzione soltanto fra corpo e mente ma entrambe sono interconnesse dal sistema energetico. 
 L’apprensione ci porta ad essere costantemente concentrati su quello che ci sta accadendo su quello che stiamo provando su quello che ci è accaduto e su quello che potrebbe accadere ed i nostri pensieri stanno dirottando l'energia dentro di noi. Non è la qualità dei pensieri a determinare lo stato ansioso ma è “la direzione” dei pensieri.
Quando siamo felici o in uno stato gioioso, la proiezione dei nostri pensieri e diretta verso l'esterno alla condivisione all'esternazione, alla manifestazione di quello che stiamo provando. Paradossalmente chi ha pensieri negativi e li trasforma in violenza, la proietta all'esterno, non vive nè ansia né depressione perché la direzione di quei pensieri ha una proiezione esterna, dalla quale si libera energia. la creatività ha un ruolo determinante nei processi mentali proprio per il fatto che è il modo migliore per dare direzione esterna a ciò che proviamo. La giusta misura dell’energia è condizionata dal respiro. Di questo parleremo


Cosa dice la Scienza

Le persone assorbono e rilasciano energia. Esattamente come fanno le piante

Un gruppo di ricercatori biologici,  presso l’Università di Bielefeld,  ha fatto una scoperta rivoluzionaria che dimostra che le piante possono assorbire una fonte alternativa di energia da altre piante. Questa scoperta potrebbe anche avere un impatto importante sul futuro della bioenergia e infine fornire le prove per dimostrare che le persone traggono energia dalle altri individui più o meno allo stesso modo.

I membri del team di ricerca biologica del professor Dr. Olaf Kruse, hanno confermato per la prima volta che una pianta, l’alga verde Chlamydomonas reinhardtii, si impegna non solo nella fotosintesi, ma ha anche una fonte alternativa di energia che può attingere da altre piante. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista online Nature Communications,  della rinomata rivista Nature.
I fiori hanno bisogno di acqua e luce per crescere e le persone non sono poi così diverse. I nostri corpi fisici sono come spugne, che assorbono l’ambiente circostante. “Questo è esattamente il motivo per cui ci sono alcune persone che si sentono a disagio in contesti specifici del gruppo in cui vi è un mix di energia e di emozioni”, ha detto lo psicologo e guaritore d’energia Dr. Olivia Bader-Lee


Fonte: http://clearmindz.blogspot.com/2014/08/people-can-draw-energy-from-other.html
Autor: Michael Forrester

I LIBRI FONDAMENTALI PER LA CREATIVITÀ:

  


Per aumentare l'energia: